Elì.. OTTOBRE 2015  D. C.  
                MARIA MONTESSORI.

Maria Montessori

Maria Montessori nasce a Chiaravalle (An) nel 1870. Tra le prime donne italiane a conseguire la laurea in medicina, si interessa dei bambini cosiddetti "deficienti". Nel cercare di capire i meccanismi delle menti di questi piccoli sfortunati, intuisce che la pulsione all'apprendimento è insita in ogni individuo e che per esprimerla sono necessarie determinate condizioni. Negli anni, l'impegno sociale e politico la portano a ritenere che la rivalutazione dell'infanzia come periodo essenziale alla formazione dell'individuo sia alla base di una società pacifica ed equa. Da qui il concetto che il bambino è padre dell'uomo, vale a dire che l'adulto consapevole e responsabile è il risultato di una crescita avvenuta nella libertà.

Ecco le parole di Maria Montessori:
"
La maestra sorveglia, è vero; ma sono le cose di vario genere che 'chiamano' i bambini di varie età. Veramente, la lucentezza, i colori, la bellezza delle cose gaie ed adornate, sono altrettante 'voci' che chiamano a sé l'attenzione del bambino e lo stimolano ad agire. Quegli oggetti hanno un'eloquenza che nessuna maestra potrebbe mai raggiungere: prendimi, dicono; conservami intatto; mettimi nel mio posto. E l'azione compiuta in accordo con l'invito delle cose dà al bambino quella gaia soddisfazione, quel risveglio di energia che lo predispongono ai lavori più difficile dello sviluppo intellettuale."
M.Montessori, La scoperta del Bambino, Garzanti 2003, pp 92-93.

"Il bambino si sforza di assimilare l'ambiente, e da tali sforzi nasce l'unità profonda della sua personalità... Così si forma, da sola, la personalità umana, come l'embrione e il bambino si trasformano nel creatore d'uomini, nel Padre dell'uomo... Quando si dice che il padre e la madre hanno costruito il figlio si ripete un'espressione inesatta. Bisognerebbe dire: l'uomo è stato costruito dal bambino: costui è il padre dell'uomo."
M. Montessori, Il segreto dell'infanzia, Garzanti 1986, pp 48-49.

Il metodo Montessori fu messo a punto all’inizio del secolo scorso dal medico italiano Maria Montessori a partire dallo studio dei bambini con problemi psichici; ben presto però la stessa Montessori lo applicò all’educazione di bambini sani. Il metodo si fonda sull’assunto che il bambino è un essere completo che possiede particolari doti di creatività e moralità che l’adulto ha ormai perduto. Il fondamentale principio ispiratore dell’insegnante, o meglio dell’educatore, deve essere la libertà dell’allievo che permette lo sviluppo delle potenzialità insite in lui.

Questo non significa che il piccolo deve essere lasciato libero di fare tutto ciò che crede ma che l’adulto non può far altro che guidarlo amorevolmente nel processo di crescita fisica e psichica, che coincide poi con l’autorganizzazione, da parte del bambino stesso, degli stimoli provenienti dall’ambiente. Più precisamente, il bambino è dotato nei primi tre anni di vita, di ciò che la Montessori definisce una mente assorbente che lo porta ad assorbire, appunto, dall’ambiente alcune particolari informazioni (ad esempio il suono della voce umana che lo guida nell’apprendimento del linguaggio) a discapito di altre. Solo nel periodo successivo, quello che va dai tre ai sei anni, alla mente assorbente si associa, nel bambino, la mente cosciente mediante la quale il bambino assegna una logica organizzata ai contenuti assorbiti.

In sintesi, secondo il metodo Montessori, lo sviluppo procede autonomamente mentre l’adulto ha il compito di fornire al bambino, attraverso l’ambiente, gli stimoli necessari affinchè il suo sviluppo proceda al meglio. Il contesto educativo ideale è quello entro il quale il bambino può sperimentare un certo grado di autonomia e, adeguatamente responsabilizzato, permetta alle proprie potenzialità di farsi strada autodisciplinandosi.

Maria Montessori, nata a Chiaravalle (AN) nel 1870 è stata una delle prime donne a laurearsi in medicina nel nostro paese. Il metodo educativo da lei messo a punto gode di fama mondiale sin da quando era in vita. La prima Casa dei bambini (termine con il quale vengono attaulmente indicate le scuole che seguono il metodo Montessori) sorse a Roma nel 1907 nel quartiere San Lorenzo.

            

Pedagogia

Il bambino e' una speranza per l'umanita'

Il bambino é insieme una promessa e una speranza per l'umanità. – Maria Montessori

Maria Montessori (1870-1952), prima donna a laurearsi in medicina in Italia, ha dedicato la propria vita allo studio del bambino.

Oltre 50 anni di osservazioni compiute direttamente su bambini di tutto il mondo le hanno consentito di esplorare lo sviluppo del bambino non solo sul piano sensorio-motorio, ma anche cognitivo , affettivo- emotivo, nella sua globalità.

Il metodo Montessori nasce dal principio dell’osservazione e della sperimentazione, la dottoressa Montessori ha per prima introdotto la metodologia scientifica in campo pedagogico fondando “La pedagogia scientifica”

Montessori ha elaborato un metodo pedagogico che offre una visione dell’educazione come aiuto alla vita con un approccio di tipo globale nei confronti di ciascun bambino. Questo metodo è di ampio successo e ha trovato un largo consenso in tutto il mondo.

Queste parole rivelano l’intimo bisogno del bambino ‘Aiutami a fare da solo’ Maria Montessori

Aiutami a fare da sola'

Ogni bambino è dotato di potenzialità uniche e irripetibili, nel rispetto del proprio sviluppo deve essere accompagnato nella crescita in modo da potersi esprimere liberamente e in maniera completa.

Ciascun bambino deve essere rispettato e ascoltato nel suo intimo bisogno di conoscenza e di esplorazione della realtà che lo circonda.

Il metodo Montessori è fondato sullo studio del naturale sviluppo del bambino, la sua flessibilità consente a ogni bambino di essere guidato nella crescita coltivando il suo naturale e spontaneo interesse per la conoscenza.

L’educazione è un processo naturale effettuato dal bambino, e non è acquisita attraverso l’ascolto di parole , ma attraverso le esperienze del bambino nell’ambiente – Maria Montessori

Il metodo Montessori è giustamente definito di tipo rivoluzionario perché pone al centro del processo di apprendimento il singolo bambino e i suoi bisogni.

L’educazione Montessori si basa sull’idea che la conoscenza non debba essere trasmessa attraverso le “lezioni dell’insegnante” dove il bambino è obbligato a un’attività di ascolto dell’adulto.

L’ apprendimento durante l’infanzia è un processo spontaneo e deve essere coltivato e accresciuto dall’adulto che accompagna il bambino, mai imposto. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso tre punti chiave del’educazione Montessori : l’ambiente, il materiale didattico, il ruolo dell’insegnante.

Un bambino che lavora

L’ambiente

L’ambiente deve essere ricco di motivi d’interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze Maria Montessori

Le classi Montessori sono ambienti studiati e scientificamente programmati dove nulla è affidato al caso. La classe nasce ed è costruita dall’insegnante Montessori che predispone tutto il materiale di sviluppo cognitivo in maniera che sia liberamente fruibile al bambino.

E’ un ambiente dove i bambini sono liberi di rispondere ai loro interessi naturali e dove sono contemporaneamente guidati e osservati da un’ insegnante con preparazione specifica. L’innata passione dei bambini verso la conoscenza è incoraggiata dal fatto che gli si concede l’opportunità di impegnarsi spontaneamente in varie attività, sotto la guida di un adulto. Attraverso il loro lavoro, i bambini sviluppano concentrazione e una gioiosa auto-disciplina.

L’indipendenza: l’ambiente deve essere preparato per consentire ai bambini di diventare fisicamente indipendenti dagli adulti. Il bambino non solo diventa capace di fare le cose da solo, ma egli inizia ad essere capace di scegliere e decidere le cose in maniera autonoma.

L’ambiente deve permettere entrambe queste cose grazie al modo in cui sono disposti i materiali e soprattutto grazie alla professionalità degli adulti che lo accompagnano. L’ordine: l’ordine è qualcosa che pervade l’ambiente Montessori. Per un bambino piccolo che frequenta la Casa dei Bambini l’ordine dell’ambiente è ovvio ma l’ordine in realtà è anche alla base dell’approccio degli adulti, della presentazione delle attività ecc..

La scelta: l’ambiente deve dare al bambino l’opportunità di scegliere cosa fare fra una serie di attività che sono adatte ai i suoi bisogni.

La libertà: la libertà del bambino è essenziale,per scegliere, per lavorare il tempo che desidera, per non lavorare, per lavorare senza essere interrotto da altri bambini o dagli orari imposti da una tabella… purché questo non interferisca con il diritto degli altri bambini di fare lo stesso.

Come appare una classe Montessori?

Tutti gli adulti che abbiano la possibilità di svolgere anche un breve periodo di osservazione diretta di una classe Montessori ricevono una gradita sorpresa:

  • bambini che sono felici e completamente assorbiti in un lavoro proficuo,
  • bambini che lavorano in autonomia, che si concentrano, che sono liberi di muoversi nell’ambiente senza fare confusione,
  • bambini che sanno collaborare rispettare i compagni e l’insegnante.

La classe stessa tipicamente è bella e suscita il desiderio interesse e volontà di entrarci. L’insegnante utilizza una grande cura per creare un ambiente che rinforzi l’indipendenza del bambino e il suo naturale stimolo verso l’auto-educazione.

Il materiale di sviluppo cognitivo

Le mani sono gli strumenti propri dell’intelligenza dell’uomo. Maria Montessori

Il materiale di sviluppo cognitivo

Le modalità di apprendimento del bambino sono profondamente diverse da quelle dell’adulto, il bambino deve avere la possibilità di utilizzare tutti i propri sensi per esplorare la realtà. Nella classe Montessori non troverete giocattoli, ma materiali didattici che nascono dall’osservazione e dalla sperimentazione pedagogica condotta direttamente sul bambino.

La dottoressa Montessori osservava il comportamento dei bambini nei confronti del materiale didattico da lei stessa studiato: se un’attività era in grado di coinvolgere e interessare spontaneamente il bambino stimolandone la concentrazione, veicolando informazioni , ebbene tale attività rientrava nei parametri di accettabilità e veiniva ulteriormente studiata e sperimentata entrando infine a far parte del materiale montessoriano d’apprendimento.

Il materiale didattico montessoriano viene definito come materiale di sviluppo cognitivo è materiale multisensoriale e di autocorrezione. Ogni attività proposta veicola informazioni immediate e ha uno scopo cognitivo specifico, ma è anche strutturata per preparare la mente del bambino ad attività successive di maggiore complessità. Le attività Montessoriane vanno a costruire le basi di conoscenze che il bambino acquisterà nelle fasi successive della propria vita, come accade per esempio per l’apprendimento dei concetti matematici astratti.

Bambina con la direttrice della classe
Ruolo dell’insegnante

Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire ‘i bambini stanno lavorando come se io non esistessi’. 

Una prova della correttezza del nostro agire educativo e la felicità del bambino. – Maria Montessori

In una classe Montessori non troverete mai una cattedra o una lavagna che segnalino la posizione dominante dell’insegnante, perché l’apprendimento è veicolato da tutto l’ambiente e l’insegnante non occupa un posto fisso. Montessori chiamava l’insegnante “direttrice della classeperchè il suo ruolo è diverso da quello dell’insegnante tradizionale. L’insegnante organizza tutte le attività, disponendole con cura e scegliendo quelle più idonee ai bambini in base alle età . Deve essere soprattutto un’acuta osservatrice delle esigenze e degli interessi di ciascun bambino,il suo lavoro quotidiano procede dall’osservazione piuttosto che dalla preparazione di lezioni prestabilite, essa dispone di una preparazione specifica sull’evoluzione del bambino che le consente di comprendere in quale fase dello sviluppo si trovi ciascuno dei suoi piccoli allievi. L’insegnante mostra l’esatto utilizzo del materiale didattico scelto dal bambino, lo coingolge nelle attività in maniera entusiasmente, registra con cura e affetto tutti i progressi compiuti, lo incoraggia nel suo percorso.

Pedagogia - Scuola internazionale bilingue Maria Montessori

Montessori, 10 principi per educare i bambini alla libertà

montessori

di Federica Baroni

Non trattate i bambini come fantocci: dategli fiducia e lasciategli eseguire anche i compiti che vi sembrano fuori dalla loro portata. Fateli stare a contatto con la natura e a prendersi cura di piante e animali. Puntate sui loro talenti e non continuate a evidenziarne i difetti.
Sono stati scritti più di 100 anni fa ma sono ancora validissimi:
ecco i principi dell'educazione di Maria Montessori, capostipite della pedagogogia moderna che tutto il mondo ci invidia.

Maria Montessori ( 1870-1952) pubblica nel 1909 un testo che rimarrà alla base della pedagogia moderna:

"Il metodo della pedagogia scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini".

Il metodo montessoriano mette al centro il rispetto per la spontaneità del bambino ed è il primo a offrire un'alternativa all'educazione autoritaria dell'epoca.

 

 "Il piccolo" scrive la Montessori, "rivela se stesso solo quando è lasciato libero di esprimersi, non quando viene coartato da qualche schema educativo o da una disciplina puramente esteriore".

 

Solo in questo modo il bambino impara ad autoregolarsi. Infatti secondo la Montessori il bambino per sua natura è serio, disciplinato e amante dell'ordine e messo a contatto con i materiali pedagogici adatti e guidato da un educatore "umile" e discreto è in grado di autoeducarsi e di dispiegare le sue potenzialità e andare a formare "un'umanità libera e affratellata".

 

Ecco i principi fondamentali del metodo montessoriano sull'educazione del bambino, tratti dal libro "Educare alla libertà" di Maria Montessori. 

 

1) Educare il bambino all'indipendenza 

Servire i bambini significa soffocare le loro capacità. Quindi compito dei genitori e degli educatori è aiutarli a compiere da soli le loro conquiste come imparare a camminare, a correre, a lavarsi.

 

"La madre che imbocca il bambino senza compiere lo sforzo per insegnargli a tenere il cucchiaio, non lo sta educando, lo tratta come un fantoccio. Insegnare a mangiare, a lavarsi, a vestirsi è un lavoro ben più difficile che imboccarlo, lavarlo e vestirlo."

 

2) Mai impedire a un bambino di fare qualcosa perché è troppo piccolo

Non bisogna giudicare la capacità dei bambini in base all'età e non lasciargli fare qualcosa perché troppo piccoli.

 

Bisogna dimostrare fiducia e lasciargli svolgere i compiti più facili. Ad esempio un bambino di due anni potrà mettere il pane in tavola, mentre quello di quattro portare i piatti. I bambini sono soddisfatti quando hanno dato il massimo di cui sono capaci e non si vedono esclusi dalla possibilità di esercitarsi.

 

3) Abituare un bambino a fare con precisione è un ottimo esercizio per sviluppare l'armonia del corpo

I bambini sono naturalmente attratti dai particolari e dal compiere con esattezza determinati atti. Ad esempio, lavarsi le mani diventa per loro un gesto più interessante se gli si insegna che poi devono rimettere il sapone nel posto giusto; oppure versare l'acqua è più divertente se gli si dice di stare attenti a non toccare il bicchiere...

 

E imparare ad agire con precisione è un ottimo esercizio per armonizzare il corpo e imparare il controllo dei movimenti. Uno degli esercizi più utili consigliati dalla Montessori è insegnare ai piccoli ad apparecchiare con diligenza, servire a tavola, mangiare composti, lavare piatti e riporre le stoviglie.

 

4) L'educatore montessoriano deve essere un angelo custode che osserva e non interviene quasi mai 

"Il maestro-a deve ridurre al minimo il proprio intervento. Non è un insegnante che sale in cattedra e dispensa dall'alto il suo sapere, ma deve essere un angelo custode, deve vigilare affinché il bambino non sia intralciato nella sua libera attività. Deve osservare molto e parlare poco."

 

L'insegnante deve rispettare il bambino che fa un errore, e indirizzarlo a correggersi da solo. Chiaramente l'educatore deve intervenire in modo fermo e deciso quando il bambino fa qualcosa di pericoloso per sé e per gli altri.

 

5) Mai forzare un bambino a fare qualcosa

Bisogna rispettare il bambino che si vuole riposare da un'attività e si limita a guardare gli altri bambini lavorare. L'educatore non deve forzarlo.

 

6) Educare al contatto con la natura

Far vivere il più possibile il bambino a contatto con la natura. Perché il sentimento della natura cresce con l'esercizio. Un bambino lasciato in mezzo alla natura tira fuori delle energie muscolari superiori a quello che i genitori pensano.

 

"Se fate una passeggiata in montagna non prendete il piccolo in braccio, ma lasciatelo libero, mettetevi voi al suo passo, aspettate con pazienza che raccolga un fiore, che osservi un uccellino..."

 

7) Innaffiare le piante e prendersi cura degli animali abitua alla previdenza

Educate il bambino a prendersi cura degli esseri viventi. Le cure premurose verso piante e animali sono la soddisfazione di uno degli istinti più vivi dell'anima infantile.

 

"Nessuna cosa è più capace di questa di risvegliare un atteggiamento di previdenza nel piccolo che è abituato a vivere senza pensare al domani. Ma quando sa che gli animali hanno bisogno di lui e che le pianticelle si seccano se non le innaffia, il suo amore va collegando l'atto di oggi con il rinascere del giorno seguente."

 

8) Sviluppare i talenti e mai parlar male di un bambino

L'educatore deve concentrarsi sul rafforzare e sviluppare ciò che c'è di positivo nel bambino, i suoi pregi e i suoi talenti, in modo che la presenza delle sue capacità possa lasciare sempre meno spazio ai difetti. E mai parlare male del bambino in sua presenza o assenza.

Leggi anche 15 consigli per potenziare la creatività dei bambini

 

9) L'ambiente scolastico deve essere a misura di bambino

La scuola deve essere un ambiente accogliente e familiare in cui tutti i mobili e gli oggetti  (sedie, tavoli, lavandini...) siano modellati sulle misure ed esigenze dei piccoli. I materiali didattici devono essere appositamente studiati, ad esempio: oggetti da montare, incastri, cartoncini... che favoriscono lo sviluppo intellettuale del bambino e permettono l'autocorrezione dell'errore, cioè il bambino capisce subito se un incastro è sbagliato e sarà portato a cercare l'incastro corretto.

 

Un bambino posto in un ambiente idoneo a contatto con i materiali giusti e sotto la guida di un insegnante attento  e discreto potrà sperimentare e affinare le sue immense potenzialità. 

 

10) I bambini sono i viaggiatori della vita e noi adulti i suoi ciceroni

"Il bambino è come un viaggiatore che osserva le cose nuove e cerca di capire il linguaggio sconosciuto di chi lo circonda. Noi adulti siamo i ciceroni di questi viaggiatori che fanno il loro ingresso nella vita umana..."

 

Ciceroni che illustrano brevemente l'opera d'arte e conducono il viaggiatore a osservare le cose più belle affinché non perda tempo in cose inutili e trovi godimento e soddisfazione in tutto il suo viaggio!

Metodo Montessori: un approccio d’amore, per un’educazione secondo natura

Parliamo di Metodo Montessori con la psico-pedagogista Elisabetta Bellini: principi del metodo, benefici per il bambino e consigli pratici per genitori.

Fino all’età adulta ho ignorato quasi del tutto chi fosse l’amabile vecchina ritratta sulla storica banconota da mille lire

Eppure Maria Montessori è conosciuta in tutto il mondo per aver sviluppato un approccio educativo basato sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.
                                    Il metodo Montessori, appunto ;

Sapevo (perché così mi aveva detto mia madre!) che è stata la prima persona in Italia ad obiettare sul fatto che fosse giusto alzare le mani sui bambini. Così, a pelle, mi piaceva!
E quando è arrivato il mio momento di diventare mamma, ho fatto quello che faccio ogni volta che inizio un nuovo percorso: ho letto, chiesto in giro, mi sono fatta un’idea.

Se anche voi volete farvi un’idea del metodo Montessori per capire se può essere in linea con il vostro stile educativo, eccovene riassunti basi e principi in un’intervista alla pedagogista Elisabetta Bellini, coordinatrice della Scuola Montessori di Varese e consulente pedagogica dell’Asilo Nido Nonna Lù di Lissago (VA).

Per noi profani, come si possono riussumere i principi del metodo Montessori?

I tre elementi fondamentali della pedagogia scientifica di Maria Montessori sono l’ambiente, il materiale e l’adulto.

L’ambiente

Un luogo in cui “stanno bene” sia i bambini che gli adulti che vi lavorano; un luogo di vita dai contorni coerenti, nel quale i piccoli hanno modo di realizzare esperienze significative, trovando ciascuno il proprio ritmo e le occasioni di condivisione, di attività, di gioco, il meno possibile promosse e/o guidate dall’adulto.

Secondo il metodo Montessori, l’ambiente deve essere curato, attraente, funzionale al fare da sé; come una casa dove ogni bambino può ripetere a piacere l’attività che lo interessa secondo un tempo personale, un ambiente promotore di crescita (sia per i bambini che per gli adulti).

Il materiale

Nel metodo Montessori, una cura particolare è posta nella scelta delle attività da proporre ai bambini, tutte ben organizzate e poste in zone ben definite. Il materiale offerto deve tenere conto degli interessi esplorativi dei bambini.

L’attenzione costante ad ogni tentativo di fare da sé e alla libera scelta di ogni azione, l’immissione nelle varie attività di possibili mezzi di autocontrollo, che il bambino stesso può gestire (tramite il rumore, il fragile, il bagnato o l’asciutto, lo sporco o il pulito…), fanno sì che ogni oggetto sia promotore di sviluppo.

L’adulto

Il suo strumento guida è l’osservazione costante come mezzo di formazione permanente. L’adulto guarda il bambino come una persona attiva e competente; l’adulto non giudica, non incita, non promuove, non è mai direttivo. Il metodo Montessori prevede che, anziché anticipare e sollecitare, far fare e giudicare, semplicemente l’adulto segua il bambino.

Il benessere individuale e gli interventi calmi dell’adulto (che non alza mai la voce, non loda e non biasima) aiuteranno il bambino ad accettare serenamente gli inevitabili confini al suo agire.

Scuola Montessori: ambiente, materiale e ruolo dell'adulto

Puoi dare qualche consiglio pratico da attuare a casa per noi genitori?

A casa si possono organizzare degli spazi a misura di bambino: una seggiolina e un tavolino collocati vicino ad una finestra dove poter disegnare, travasare, ritagliare, incollare, assemblare e costruire. Secondo il metodo Montessori, i materiali non dovranno essere necessariamente costosi, ma in ordine e curati, questo sì.

Quando il bambino inizia a muoversi, lasciarlo esplorare in autonomia, mettendo a disposizione oggetti interessanti e di uso comune (penso a mestoli, imbuti, pentolini, granaglie che possono essere travasate da un contenitore ad un altro…).
Solitamente il bambino è interessato a fare quello che fanno i genitori in casa: spazzare, spolverare, lavare…l’importante è che il bambino possa compiere queste attività con oggetti a sua misura, maneggevoli e il più possibile reali.

Pedagogia montessoriana per un'educazione secondo natura

Non interveniamo, lasciamo che il bambino compia le sue esperienze e offriamo delle alternative quando non è possibile realizzare quello che il bambino chiede (ad esempio “il mestolo non si lancia, se vuoi lanciare c’è la palla”).

Lasciamo al bambino la possibilità di “provare” per raggiungere a poco a poco le sue autonomie: lasciamogli un cucchiaino a portata quando lo imbocchiamo, utilizziamo stoviglie vere, non di plastica (il bambino scoprirà che per maneggiarle occorre attenzione, se invece sperimenta che un piatto di plastica se cade non si rompe, metterà meno cura nei suoi gesti), mettiamo dei ganci alla sua altezza per permettergli di appendere la sua giacchina, chiediamogli di tenere in ordine le sue cose (attenzione, però: i bambini ci guardano e l’adulto deve essere coerente con quello che permette o non permette al suo bambino!).

Cercate di coinvolgerli quando cucinate, ma non fate finta di fargli fare: se vuole mescolare, ovviamente non potrà farlo nella pentola sul fornello, ma possiamo preparare un impasto insieme, possiamo chiedergli di aiutarci a sbucciare le patate, a schiacciare la banana, e così via, aumentando la difficoltà in relazione alle capacità.

Non abbiate l’aspettativa di un risultato immediatamente soddisfacente, date tempo e fiducia al vostro bambino.

L'approccio pedagogico Montessori

Quali benefici comporta il metodo Montessori?

Il metodo Montessori, in realtà, è un approccio educativo che abbraccia il bambino dalla nascita fino all’età adulta. Fin da piccolissimo, infatti, il bambino dimostra di essere persona competente, con interessi specifici e attitudini diverse.

Il rispetto della sua natura, delle sue scelte, dei suoi tempi, l’accettazione incondizionata dei suoi errori (l’errore non è da censurare, ma diventa occasione di crescita), il non sostituirsi e il non anticipare, permetteranno la crescita di un individuo consapevole, con un pensiero critico, aperto alle diversità, non competitivo. Un individuo che riconosce l’altro come risorsa.

Per saperne di più

Per chi fosse interessato ad approfondire il metodo Montessori, non posso non consigliare la lettura di Libertà e Amore della splendida Elena Balsamo.
Un testo profondo, ma di immediata lettura, che riesce a comunicare la sensibilità e il rispetto alla base di questo approccio educativo, a partire dalla vita prenatale fino all’adolescenza.

Scoprirete che ci sono più di 1.500 scuole Montessori e che il metodo Montessori è apprezzato e noto in tutto il mondo, anche se ancora poco conosciuto in Italia.
Come spesso accade, nemo propheta in patria…

Elisabetta Bellini

Si laurea in Psicologia con una tesi sul metodo Montessori e Emmi Pikler. Dopo vari anni di esperienza come educatrice in scuole ad indirizzo montessoriano, dal 2010 è coordinatrice della Scuola Montessori di Varese di Percorsi per Crescere (Nido, Casa dei Bambini e Scuola Primaria) e consulente pedagogica dell’Asilo Nido Nonna Lù di Lissago (Va). Ama lo yoga, il cinema e la lettura.